Domaine Paul Blanck

Philippe parla per l'Alsazia, mentre Frédéric affina i vini nella cantina di Kientzheim: questi due cugini sono degni eredi del grande Marcel Blanck. "Il nostro obiettivo è creare vini autentici per il piacere e la gastronomia, per gli intenditori di tutto il mondo." "Sono l'impresario di un artista..." afferma Philippe Blanck, e l'artista è Frédéric Blanck, suo cugino di primo grado. Il primo è immenso, un colosso sensibile dal "sorriso dolce", alto come il gigante Lazzaro di Schwendi, scolpito nell'arenaria dei Vosgi e incastonato nel muro della chiesa di Kientzheim. Appassionato di relazioni umane, Philippe parla per l'Alsazia e la tenuta Paul Blanck. È presidente della commissione enoturistica dei Vignerons Indépendants de France. Uomo di poche parole, Frédéric non è presidente di nulla; presiede la sua vita, i suoi vini, nel segreto della sua cantina di Kientzheim, un po' distante dal villaggio. Quando non scolpisce i suoi Riesling, disegna curve, chinandosi sulla curva felina della sua motocicletta sui binari dei circuiti di velocità, con altrettanta precisione e concentrazione, senza le quali sarebbe la caduta. "Produrre il vino migliore, sempre... L'anticipazione è impossibile, ma l'intenzione sì! Si disegna un quadro che richiede otto o dieci anni per essere completato, il tempo che ci vuole perché la vernice si asciughi... Nessun enologo può prevedere, nessuno che non sia sorpreso dal risultato."